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>Sala stampa > A Roma forte crescita del Kosher 2007 McKoshe
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Cresce a roma il consumo di prodotti kosher
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(ANSA) - ROMA, 24 Aprile 2007- Sono circa 15 i punti alimentari che a Roma usano cucina kasher, conforme cioé alle regole alimentari ebraiche. Un fenomeno in crescita che pone la capitale sulle orme di andamenti non solo nazionali ma anche internazionali, specie negli Usa.
Roma è infatti risultata fra i primi consumatori di prodotti kasher, e l'aumento delle richieste ha spinto recentemente l'assessorato all'Agricoltura a progettare nel Lazio una filiera agroalimentare dedicata ai prodotti ebraici. E sono in crescita anche le richieste dalle famiglie romane non ebraiche: al Kasher-Point della Capitale, così come sul sito di Kasher Delight, gli ordini sono in aumento.
Ultimo locale in ordine di apparizione sulla piazza romana è 'Pane al pane', la prima 'Kosher Bakery Cafe'' della capitale, che ha aperto pochi giorni fa in Via Padova. All' interno della panetteria non vengono usati grassi animali né additivi. Il latte è presente solo nella pizza, tutte le creme dei dolci sono 'parve', non contengono cioé né latte né latticini. Non vengono usate polveri, o cibi precotti.
Non si usano surgelati perché tutto deve essere controllato dal Rabbinato. Le insalate vengono controllate foglia per foglia, le farine setacciate per evitare la presenza di piccoli animali. Anche le uova sono sotto stretto controllo, attraverso un laser viene verificato che non contengano tracce di sangue né altre impurità. "Negli ultimi 5 anni - spiega uno dei tre ragazzi proprietari del locale, Eliao Dabush c'é stato un incremento nel settore
Prima per la mucca pazza, poi per l'aviaria, i cittadini romani anche non ebrei ha spiegato - hanno cominciato a preferire i prodotti kasher perché maggiormente controllati". Ultimamente i precetti ebraici per la tavola sono diventati sinonimo di cibo genuino un po'in tutto il mondo.
In America, nel 2006 il Kosher food - scrive il sito marketing Largo Consumo - ha subito un incremento di oltre il 12.5% . Più del 40% della dry grocery in USA è certificata Kasher, con oltre 9.500 società e 58.000 articoli sotto supervisione.
Le vendite sono superiori ai 450 bilioni di dollari nel mercato al dettaglio. I cibi Kasher stanno inoltre guadagnando terreno a mano a mano che nei paesi si diffondono i nuovi gusti dei prodotti etnici. La nutrizione, in questo contesto, per gli italiani e più in generale per gli occidentali, si trasforma in una esperienza fortemente culturale che culmina in un mix tra saperi e sapori, un continuo processo di assimilazione e integrazione che si sviluppa anche a tavola. (ANSA). |
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